Riprendiamo, come Gruppo Educativo Zero Pfas del Veneto, il nostro cammino nelle scuole, con il progetto «ONE HEALTH. SALUTE E PRATICHE DI CITTADINANZA ATTIVA NELLA TERRA DEI PFAS», ritornando, per il quinto anno consecutivo, a rapportarci con le ragazze e i ragazzi dagli 11 ai 19 anni delle secondarie di primo e secondo grado .
Parliamo di salute e di pfas per collegare le due questioni all’epoca in cui viviamo caratterizzata da cambiamenti di proporzioni enormi e senza precedenti.
Ci confrontiamo con i ragazzi su grandi questioni ambientali ed esistenziali che ci riguardano tutti: l’aggressione alla salute, la violenza contro la natura, il cambiamento climatico, la violazione dei diritti umani, tra cui quello del diritto all’acqua non inquinata, la platea di inquinati Pfas coinvolgente almeno trecentocinquantamila (350.000) persone nel Veneto occidentale.
Rispondiamo con una visione olistica, abbracciando l’approccio One Health: una percezione della vita in cui natura e società sono integrate e la salute è una sola. Nell’epoca dell’arroganza tecnologica, abbiamo più che mai bisogno di sviluppare un pensiero connettivo che sappia ricondurci a una visione sistemica e ridimensionare il ruolo che ci siamo autoassegnati sul Pianeta. È lo strumento fondamentale, noi riteniamo, per affrontare la crisi ambientale che stiamo vivendo. Ed è uno strumento che solo l’educazione può fornire.
Interloquiamo con una generazione tradita che scopre un modo diverso di confrontarsi con la realtà. Costruiamo con loro nuovi percorsi esistenziali in cui la linfa della ribellione emerge dal sopravvenire della conoscenza e della consapevolezza.
Puntiamo al cambio di paradigma culturale: dare un senso compiuto alla società in cui viviamo creando una connessione tra noi, gli altri e l’ambiente di cui tutti facciamo parte, dare in altre parole un senso ecologico alla nostra esistenza, “one health” appunto.
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Ricordiamo ai ragazzi che nessuno si salva da solo. Il confronto, la condivisione, il mettere in comune moltiplica e fa più belle le cose, dando speranza di risultati.
E noi riponiamo la nostra speranza sui ragazzi che effettuano il progetto per aggregare altri compagni, altri giovani nella visione di un mondo migliore.
Vogliamo una società che metta al centro la vita e la sua dignità, che sappia di essere interdipendente con la natura, che costruisca sul valore d’uso le sue produzioni, sul mutualismo i
suoi scambi, sull’uguaglianza le sue relazioni, sulla partecipazione le sue decisioni. Siamo acqua: ognuno di noi è una goccia ma, assieme ad altrettante gocce, possiamo formare un torrente e trasformare l’attuale sistema fallimentare in un sistema rispettoso dei diritti umani per tutti, a partire da quello della salute.
Uniti, come cittadini attivi, per salvare il futuro nostro e dei nostri bambini.
Donata Albiero
coordinatrice gruppo educativo Zero Pfas del Veneto