L’inceneritore di Fusina non serve più. Venezia ha scelto la strada della differenziata. A gennaio chiuderà i battenti l’ultimo impianto di incenerimento dei rifiuti ancora rimasto nel territorio del Comune. Il processo di spegnimento è già stato avviato. Un mese circa il tempo tecnico perché la struttura sia dismessa e resa inutilizzabile. Nessun pericolo occupazionale per i 22 operatori che saranno impiegati in altre mansioni.
Il 2014 vedrà quindi una città già avviata in un ciclo virtuoso dello smaltimento dei rifiuti. L’impianto di Fusina era stato approvato dalla Regione Veneto – nonostante il parere contrario delle associazioni ambientaliste e dello stesso Comune – nei primi anni ’90 ed entrato in funzione del ’98.
“Era la conseguenza, che già allora ritenevamo sbagliata, di una superata concezione del trattamento dei rifiuti – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin in un incontro con la stampa, questa mattina al municipio di Mestre -. Oggi possiamo affermare che avevamo ragione e che questa vecchia politica è stata superata dalla tecnologia ma soprattutto dalla metodologia”. L’assessora si riferisce alla raccolta differenziata. Venezia infatti – e non è un caso che, sia pure per quanto riguarda i parametri ambientali, la città resti in vetta alle classifiche italiane – ha virato decisamente verso il differenziato, sia nella città lagunare con il porta a porta che nella città di terraferma dove l’introduzione dei cassonetti a chiave ha ottenuto incoraggianti risultati. “Proprio i cassonetti a calotta che presto porteremo in tutta la città – ha commentato l‘assessore -, si sono rivelati l’arma vincente, responsabilizzando l’utente e dandogli la possibilità di gestire in prima persona il conferimento dei propri rifiuti”. Risultati incoraggianti dicevamo: nei quartieri in cui il sistema dei cassonetti a chiave è andato a regime si sono superate quote di differenziato pari al 70 per cento. Da sottolineare anche il grande lavoro comunicativo svolto da Veritas che ha stampato fogli illustrativi in ben 17 lingue per spiegare a tutti i residenti il funzionamento del sistema.
La differenziata quindi, ha reso obsoleto l’inceneritore. Ma non solo. Quello che non andrà al riciclo, diventerà cdr, ovvero combustibile da rifiuto, e bruciato nella centrale Enel al posto del carbone con un innegabile risparmio di emissioni di anidride carbonica. “Per una amministrazione comunale – conclude Bettin – l’incenerimento dei rifiuti continua ad essere la via più comoda ma anche la più sbagliata. A Venezia, grazie ad una politica sul ciclo dei rifiuti che tiene conto soprattutto dell’ambiente e della salute dei cittadini, siamo riusciti a ridurre il carbone, incentivare la differenziata, bloccare il folle progetto della Regione di realizzare l’Sg31e, adesso, anche a chiudere l’ultimo inceneritore”.
Buone notizia che meritano una festa. Sabato dalle 10 alle 16, davanti all’impianto di Fusina, aperto per l’occasione ai visitatori e alle scolaresche, ci saranno caldarroste e torbolino per tutti. Tutti sono invitati a dare l’ultimo saluto ad un impianto inquinante che oramai appartiene al passato.