Ride To The Future

Sono saliti in sella delle loro biciclette a Venezia, con tanto di pinne e maschera subacquea per ribadire quale sarà il futuro che attende la Città dei Dogi se non riusciremo a fermare il riscaldamento globale. Ed in sella delle loro bici sono arrivati a Milano, attraversando in tre lunghe tappe i luoghi simbolici della crisi climatica in atto: Mirano che l’innalzamento dei mari trasformerà in una… località balneare, il piano della Marcesina devastato dall’uragano Vaia, il centro flora e fauna selvatica di Casteller, Trento, gestito da cacciatori, dove sono rinchiusi gli orsi selvatici, i laghi alpini e il lago di Garda che rischiano di trasformarsi in deserti mefitici. Più di 450 chilometri in bicicletta per partecipare alle grande marcia per il clima che ieri a Milano ha portato in piazza 50 mila attiviste e attivisti. 

“Abbiamo bisogno di un cambiamento radicale, questo sistema di produzione e sfruttamento non è riformabile – ha spiegato Franz Peverieri dei Climate Riders – . L’umanità ha tutte le capacità per costruire un modello che rispetti l’ambiente e la vita di tutti i viventi riducendo le diseguaglianze.

Durante i loro percorso, i Climate Riders hanno incontrato associazioni e cittadini che si battono per difendere il loro territorio da quella speculazioni che sono esse stesse una della cause principali dei riscaldamento globale del clima, come il presidio permanente di piazza del Duomo,  a Brescia che denuncia il commissariamento del progetto per la creazione di un depuratore nel lago di Garda.