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Il luogo più inquinato del mondo? Il ponte di una nave da crociera!

E poi c’è chi va in crociera per “respirare aria buona”! Tutto il contrario, invece. Lo testimonia una ricerca condotta dai tecnici del Nabu (Naturschutzbund Deutschland), una delle maggiori organizzazioni ambientaliste tedesche, e diffusa in Italia dall’associazione Cittadini per l’Aria

Sul ponte passeggeri di una comune nave da crociera sono presenti concentrazioni di microparticelle fino a 200 volte superiori ai livelli di fondo naturali. Un dato davvero incredibile che in Francia è stato oggetto, il 20 gennaio, di una speciale trasmissione televisiva mandata in onda su France 3, che potete gustarvi qui sotto, focalizzata in particolare sul porto di Marsiglia.

Non è la prima volta che Nabu denuncia l’inquinamento provocato dalle navi. Ricordiamo dal 15 al 19 aprile 2016, i tecnici dell’associazione tedesca sono scesi fino a Venezia, in collaborazione col comitato No Grandi Navi, per documentare i danni prodotti dal via vai delle Grandi Navi. A fondo pagina, riportiamo i risultati delle misurazioni condotte in laguna che testimoniano come le emissioni inquinanti non solo danneggiano gravemente l’ambiente, ma soprattutto la salute umana.

“Gli armatori espongono i loro passeggeri a elevate dosi di inquinanti dannosi per la salute mentre promettono vacanze, mare e aria puliti e rigeneranti– ha detto Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria – In realtà, come risulta dalle misurazioni effettuate, chi sta sul ponte di una nave da crociera a prendere il sole è esposto a concentrazioni di particelle superiori anche di 200 volte i valori che si misurerebbero in assenza della nave”. 

Nonostante questi dati sconvolgenti i principali attori del settore delle crociere si rifiutano di passare a carburanti più puliti e installare sistemi di depurazione dei gas di scarico come accade per i motori terrestri. 

“Tali misure potrebbero ridurre l’inquinamento massiccio da navi da crociera immediatamente e quindi limitare l’impatto per l’uomo, l’ambiente e il clima in modo significativo – continua Gerometta – Interpretiamo questo comportamento come una forma di speculazione irresponsabile resa possibile dalla generale ignoranza del problema”.

Nabu- si legge in un comuicato diffuso dalla battagliera associazione ambientalista – ha richiamato anche l’evidenza scientifica sui danni ai polmoni a cui possono essere soggette in particolare le persone che già soffrono di malattie respiratorie come l’asma se esposte a simili livelli di particolato e le istituzioni mediche che raccomandano di stare lontano da alcune parti del ponte di una nave da crociera per evitare di inalare gas di scarico che potrebbero innescare riacutizzazioni.  Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha di recente classificato gli scarichi dei motori diesel come sostanza cancerogena, allo stesso livello di rischio come l’amianto. Quando si brucia olio combustibile pesante o diesel marino – ciò di cui si alimentano le navi –  accanto al particolato vengono emesse altre sostanze dannose come la fuliggine, il biossido di azoto e metalli pesanti.

Il responsabile della politica dei trasporti Nabu, Daniel Rieger, ha commentato: “Non siamo stati sorpresi quando abbiamo visto questi nuovi numeri. E’ noto da anni che i gas di scarico delle navi contengono elevate quantità di inquinanti atmosferici tossici poiché utilizzano i carburanti più sporchi disponibili sul mercato, senza dotarsi di eventuali sistemi di filtraggio. Finora siamo stati solo in grado di documentare l’inquinamento atmosferico delle navi a terra, vicino ai terminal crociere, per esempio, ma né a noi né ad altri soggetti indipendenti era stato permesso di farlo sulle navi al fine di verificare l’inquinamento lì. Forse perché gli armatori si aspettavano questi esiti drammatici? Sarebbe molto grave se si scoprisse che l’industria delle crociere guarda deliberatamente altrove pur essendo a conoscenza del problema”.

Si potrebbe supporre che i risultati delle misurazioni non siano un caso isolato, molto probabilmente infatti rappresentano la realtà a bordo della maggior parte delle navi da crociera della flotta corrente. Questa misurazione dovrebbe essere considerata come una prova di inadeguatezza e stimolare ulteriori verifiche nel settore delle crociere, verifiche di cui siamo in attesa da lungo tempo.

I soli annunci pubblici sono stati sin qui di gran lunga insufficienti: ad esempio Aida Cruises, leader del mercato tedesco promise di fare il retrofit di tutta la sua flotta con filtri antiparticolato dal 2014, ma ancora non vi è alcuna prova di un solo sistema installato. 

Solo promesse. 
In Italia, neppure queste! 

 

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Tabella 1: I risultati delle misurazioni a bordo di una nave da crociera

 

 

 

 

 

 

 

 

Tabella 2: comparazione dei livelli con altre situazioni (aria pulita e traffico urbano)

 

 

 

 

 

2016_04_19__Documento_NABU_eAmbienteVenezia_su_Inquinamento_da_navi_a_Venezia