“La gente come noi non molla mai”. Chiunque abbia partecipato a qualsiasi iniziativa con il movimento No Tav trentino, ogni suo passo ed ogni sua azione, sono stati scanditi da questo coro.
Uno slogan che ben rappresenta la realtà di movimento trentino che non molla e che non si ferma mai: che si tratti di bloccare i sondaggi geognostici propedeutici al Tav, a Marco di Rovereto dell’anno scorso o alle Novaline di qualche settimana fa, che si tratti di organizzare decine e decine di serate informative sul territorio per portare alla luce quello che le istituzioni nascondono, che si tratti di organizzare fiaccolate, cortei, battiture, presidi… instancabili e motivati attivisti e cittadini sbugiardano chi, adagiato su comode poltrone vellutate, prende decisioni senza minimamente consultare la popolazione. Nessun progetto presentato, nessuna trasparenza. Il solito ritornello “lo vuole l’Europa” suona sempre più stonato. Il fantomatico Osservatorio, una maschera di democrazia che ha goffamente indossato la Provincia non regge più dal momento che i fatti dimostrano che tutto invece è già stato deciso.
L’iniziativa che si è svolta questa mattina lo ha voluto ribadire ancora una volta, tramite l’occupazione dell’assessorato all’ambiente ed alle infrastrutture della Provincia di Trento, bloccando di fatto l’incontro trilaterale tra l’assessore Gilmozzi ed i suoi corrispettivi tirolese e sud-tirolese, occasione nella quale si sarebbero discusse strategie legate alla mobilità.
Segue il documento distribuito in questa giornata firmato dal Comitato NoTav Trento e dal dalle Mamme NoTav di Marco.
NO TAV
Meno di una settimana fa, sabato 14 novembre, 1300 persone provenienti da tutta la regione, hanno
sfilato in piazza ribadendo per l’ennesima volta che i trentini sono più che mai contrari e che hanno
intenzione di opporsi con determinazione alla realizzazione di un’opera costosissima e devastante come
il TAV Monaco-Verona.
Che la Provincia di Trento voglia realizzare a tutti i costi la parte trentina della nuova ferrovia del Brennero,
è stato chiaro fin da quando ha approvato a fine 2008 il progetto preliminare della circonvallazione di
Trento e Rovereto. Poi nel 2014 ha spinto di nuovo forte sull’acceleratore programmando, d’intesa con
ITALFERR SpA, sette carotaggi funzionali alla riprogettazione e realizzazione dell’opera. I carotaggi sono
stati puntualmente bloccati e disturbati e in questi anni sono stati molti gli appuntamenti che hanno visto
migliaia di cittadini affermare la loro contrarietà alla realizzazione di questa tratta del progetto TAV. La PAT
però ha preferito girare il viso dall’altra parte e ignorare le opposizioni al progetto, d’altronde ha già
sborsato a spese dei cittadini e dei servizi più di 200 milioni di euro tra investimenti diretti e partecipazioni
(a fronte dei 53 miliardi totali di spesa prevista).
Ci raccontano (perché è di favole che si tratta!) che l’Osservatorio provinciale darà la possibilità alla
popolazione e alle amministrazioni comunali di partecipare alla concertazione sull’opportunità di realizzare
l’opera e sulla sua progettazione, ma è chiaro che si tratta solo dell’ultima trovata pubblicitaria: non ci sarà
spazio per nessuna discussione, tutto è stabilito, si tratta solo di convincersi e al massimo aggiustare
qualche piccolo dettaglio in cambio di immobilismo e consenso acritico. Gli stessi tecnici progettisti
dichiaravano, meno di un anno fa, che “Il confronto, pur legittimo, non dovrà comunque rallentare l’iter di
progettazione e realizzazione. Non c’è tempo da perdere, dunque anche se la popolazione non sarà
Coerentemente con queste dichiarazioni nei giorni scorsi hanno inviato una trivella per i sondaggi
geognostici in località Novaline (sopra l’abitato di Mattarello), scortata dalla celere che, di fronte ad una
allargata mobilitazione popolare ha caricato, manganellato e gasato chi pacificamente protestava contro la
devastazione del proprio territorio. E questo ha reso evidente che l’Osservatorio è solo propaganda per
arginare la dilagante contrarietà al TAV che si sta diffondendo in Trentino.
Vorrebbero farci credere che tutto è deciso perché “lo vuole l’Europa”: peccato che al contrario, persino la
Commissione UE ha avanzato dubbi rispetto all’opportunità della realizzazione delle tratte di accesso sud al
tunnel di base del Brennero poiché la linea ferroviaria storica è ben lungi dall’essere satura. Anche il
Parlamento europeo dichiara nel novembre 2014 che il progetto TAV Brennero-Verona manca di
trasparenza e di basi solide sulle quali poggiare.
Nella giornata di oggi si terrà un incontro trai i tre assessori provinciali alla mobilità, Mussner (Bolzano),
Felipe (Tirolo) e Gilmozzi (Trento) e i rappresentanti delle associazioni di categoria degli autotrasportatori,
durante il quale si discuterà dell’elaborazione di una strategia comune per il trasferimento del traffico merci
del corridoio del Brennero da gomma a rotaia, strategia che ha come unico sbocco la realizzazione della
nuova ferrovia del Brennero.
IL TAV DEL BRENNERO E’ UN’OPERA DEVASTANTE DAGLI ENORMI COSTI CHE NON SERVE A RIDURRE IL
TRAFFICO MERCI SULL’A22.
Da tempo sosteniamo la necessità di adottare politiche dei trasporti come:
l’ armonizzazione dei pedaggi autostradali, l’introduzione dei divieti settoriali, l’adozione della borsa dei
transiti alpini, l’internalizzazione dei costi dell’autotrasporto, tutte politiche che potrebbero fin da subito
avviare a soluzione il problema dell’inquinamento a costi economici e ambientali assai minori.
Per questo oggi siamo qui! Per ribadire che non riconosciamo i vostri incontri e le vostre decisioni che
non tengono conto della popolazione, che si basano su previsioni errate, che tutelano gli interessi dei soli
pochi noti a discapito di centinaia di migliaia di trentini che rischiano di veder distrutta la propria terra, le
proprie risorse ed il futuro proprio e delle generazioni a venire.
Comitato Mamme NoTAV di Marco
Comitato NoTAV Trento