Gli alberi giocano un ruolo importante nell’ecosistema delle città rimuovendo tonnellate di anidride carbonica, le cancerogene PM10 e PM2.5 e altri inquinanti, e d’estate abbassano la temperatura sempre più calda e tropicale. Padova, con i suoi 0.2 alberi per abitante e il 2.6 % di superficie verde, ha la stessa percentuale di verde di Mumbay, un paese in via di sviluppo, e lontana di un ordine di grandezza dalle più belle apprezzate e verdi città occidentali (Londra, New York, Copenaghen, Oslo, etc.). nonostante questo negli ultimi due anni il bilancio delle alberature è sempre più in calo, sia per numero che per qualità/quantità (biomassa) visto che i grandi alberi tagliati vengono sempre più spesso sostituiti (quando vengono sostituiti) da specie arbustive (acero campestre, corniolo, pero, frassino minore, etc.). Nel resto del mondo occidentale l’amore per il verde si è tramutato in una crescita costante di parchi e di viali alberati e si praticano numerose soluzioni tecnologiche e poco costose per salvaguardarli (compreso il livellamento del marciapiede), nelle città venete nell’ultimo decennio si è osservato un trend opposto, e Padova purtroppo non fa eccezione.
Le amministrazioni pubbliche e gli assessori all’ambiente e al verde, dopo un po’ di tempo che si sono insediati e da qualunque parte politica provengano (anche fortemente ambientalista!) e con solo rarissime eccezioni, tendono a muoversi nello stesso modo: procedere all’abbattimento di quanti più alberi possibile, preoccupati di azioni legali conseguenti alla loro caduta, quando ovviamente non si piegano ad interessi, più o meno limpidi, di cementificazione (rotonde, parcheggi, svincoli, insediamenti abitativi) come se il sottrarre il verde al territorio non fosse una delle cause ( e non certo l’ultima) degli eventi atmosferici che in questi ultimi tempi sono stati alla base di disastri ambientali più o meno gravi.
Di fronte a tutto ciò i cittadini e i comitati di difesa sono frammentati e ricavano un po’
di tempo dal poco tempo libero che hanno. E’ fondamentale che i comitati cittadini locali e
di tutta la regione si integrino, si organizzino e si uniscano nella lotta, ma soprattutto e’ importante che mettano le poche gocce di energia disponibile in poche ma ben coordinate azioni al livello
regionale.
Ed ecco allora che lanciamo una proposta ambiziosa. Scrivere e avanzare una proposta di legge
di iniziativa popolare che in continuita’ con le recenti leggi di tutela ambientale e paesaggistica, preveda la classificazione automatica di tutti gli alberi di diametro superiore o uguale a 40 cm nelle citta’, come alberi monumentali. Se la pubblica amministrazione li vuole abbattere, deve procurarsi delle perizie complete di analisi strumentali (valutazione strumentale della stabilita’ dell’albero), che devono essere rese automaticamente pubbliche. Senza supporto scientifico adeguato, documentato i pubblici funzionari sono automaticamente passibili di azioni penali e amministrative per distruzione di bene pubblico e devastazione ambientale.
Tale legge fornirebbe ai cittadini un potente strumento di controllo che equilibra l’attuale pericoloso potere distruttivo delle pubbliche amministrazioni. Pensiamo che nel Veneto sia un obbiettivo
raggiungibile.
COMITATO DIFESA ALBERI E TERRITORIO PADOVA