Da molti anni stiamo assistendo a vari “scandali”, “incidenti”, ”disgrazie” legati, in una maniera o nell’altra, all’ambiente.
Senza voler tornare troppo indietro con il caso del Petrolchimico di Marghera, bisogna citare lo scandalo Mose e la scandalosa gestione delle grandi navi in laguna, le varie morti che avvengono con triste regolarità nelle colline del Prosecco per slittamenti del terreno, l’avvelenamento delle falde da parte dei Pfas, il crollo della galleria per la superstrada Pedemontana Veneta (ad oggi si conta un morto e tre feriti nei suoi cantieri), la devastazione portata avanti da 15 anni di cantieri per l’A31 in Val d’Astico e altrettanto saccheggio del territorio tra il Vicentino ed il Trevigiano con i cantieri della Pedemontana Veneta.
Le situazioni da citare sono tantissime e coinvolgono tutto il nostro territorio.
Noi non crediamo che sia corretto, veritiero e giusto definire come scandali, incidenti o disgrazie, eventi che non hanno assolutamente il carattere dell’imprevedibilità, del destino ineluttabile.
Crediamo invece che ci sia un legame strutturale tra come viene concepito il nostro territorio e lo sviluppo, crediamo che certe forme di produzione abbiano degli effetti diretti sul territorio in cui viviamo e sulla qualità della nostra vita.
L’ambiente in cui viviamo, inteso come l’insieme delle condizioni fisico-chimiche e biologiche, da una parte, viene concepito come infinito nella sua capacità di smaltimento dei rifiuti, dall’altra come un semplice contenitore neutro dei nostri interventi, siano questi dei concimi e trattamenti che utilizziamo per massimizzare la produzione agricola o delle strutture per fermare la marea.
Una visione di questo tipo non può che generare mostri, che infestano il nostro territorio attentando in maniera diretta alla nostra salute e alla qualità della nostra vita: lo si può capire guardando la devastazione generata dai progetti inutili e dannosi di viabilità come l’A31, la Pedemontana Veneta, la terza corsia Padova-Monselice, i progetti di ampliamento degli aeroporti di Treviso e Venezia, il deposito di GPL a Chioggia, l’inquinamento delle acque con i Pfas e l’inquinamento dell’aria, come nel caso delle grandi navi.
In tutto il territorio, comitati di lotta ambientali si muovono da anni per la difesa del territorio, però in relazione a situazioni locali e circoscritte.
Come Comitato No Pedemontana riteniamo che sia fondamentale ripensare assieme come contrapporci a questo sistema di saccheggio e devastazione dell’ambiente e della vita; crediamo che sia quanto mai urgente costruire una riflessione che abbia un respiro ampio e colleghi tutte le lotte ambientali in quanto legate in maniera costitutiva tra loro, riteniamo inoltre che sia necessario immaginare nuove forme di lotta, che complementino e rinforzino i percorsi già intrapresi.
Risulta inoltre oltremodo cruciale riconoscere come anche nelle responsabilità si vada spesso a cadere sugli stessi personaggi anche partendo da lotte ambientali differenti; questo per cercare di individuare gli ingranaggi e meccanismi che vanno colpiti e portati allo scoperto, di modo da inceppare il macchinario politico-burocratico che da troppo tempo sta favorendo questa predazione.
Per queste ragioni vi invitiamo il 15 Aprile 2018 alle ore 15 in via Caravaggio 31 a Fanzolo di Vedelago per un’assemblea di dibattito e un momento di convivialità con cibo e musica. In caso di maltempo l’assemblea si svolgerà a Villa Emo, Fanzolo di Vedelago.
Evento Facebook: Facciamo la festa alla Pedemontana!