La recente sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la delibera CIPE 21/2013 segna, di fatto e di diritto, la nullità di tutto il procedimento approvativo della A31 Valdastico nord, e di conseguenza di una serie di atti e di accordi che ne derivano.
Grande è la soddisfazione per vedere finalmente riconosciuta la validità delle contestazioni che cittadini, professionisti e comitati portano avanti da anni.
La comunità Salviamo la Val d’Astico ringrazia i cittadini e le cittadine, i comitati e gli amministratori di Besenello per la tenacia e la dedizione con le quali hanno portato avanti la lotta contro il Moloch autostradale, raggiungendo una straordinaria vittoria di chi il territorio lo ama e lo difende da sempre e contro tutto e tutti, e ricorda che analogo ricorso dei cittadini di Cogollo del Cengio è tuttora pendente.
Le conseguenze accessorie (ma tutt’altro che ipotetiche) di questa sentenza vanno ben oltre il mero procedimento burocratico, come in parte evidenziato anche dal comunicato del MIT del 23/01.
La delibera annullata costituiva infatti la “pezza giustificativa” che permetteva allo Stato italiano di continuare a motivare, nei confronti della commissione europea, il rinnovo senza gara della concessione dell’autostrada A4 Brescia-Padova e A31. La quale commissione europea aveva peraltro aperto per questo motivo una procedura di infrazione ancora nel 2006.
Risultando ora nulla la delibera, ne consegue che la concessione della A4 Brescia-Padova (più A31) è decaduta, e pertanto revocabile: di conseguenza, A4 Holding/Abertis/Atlantia non avrebbe più alcun titolo per proseguire nella gestione dei tratti autostradali attualmente gestiti, né tantomeno per la progettazione e costruzione di un nuovo tronco autostradale.
Con queste premesse, ci sentiamo di esprimere un forte rammarico nei confronti del Ministero delle Infrastrutture, che irresponsabilmente lascia spazio e attende “soluzioni” progettuali da personaggi come Zaia per la parte veneta e Fugatti per la parte trentina, appartenenti ad un’area politica nota per la disponibilità a soddisfare i bisogni di ingenti flussi di denaro delle lobby delle costruzioni infrastrutturali, invece di interloquire anche con le comunità territoriali.
Crediamo che se deve esistere un momento propizio, per chi governa, per mettere la parola fine sul futuro di questo inutile progetto, questo momento sia adesso perché non è pensabile perseverare nel desueto modello di sviluppo che tanto desiderano i governanti veneti e trentini.
Ci aspettiamo che il Ministero, con la revoca immediata della concessione, si assuma la responsabilità di chiudere la partita, dando finalmente il tanto atteso segnale del cambiamento.
Confidiamo infine che l’azione del Comune di Besenello e la relativa sentenza del Consiglio di Stato siano di esempio e di ispirazione per altri amministratori locali, che troppo spesso rinunciano a lottare per gli interessi del proprio territorio e della propria Comunità “perchè tanto la fanno lo stesso”, limitandosi ad incassare ridicole compensazioni o inutili promesse di variazioni di tracciato di qualche centinaio di metri, mentre gravano le comunità di una devastante ed eterna ipoteca.
La comunità Salviamo la Val d’Astico manterrà ferma l’opposizione, motivata e ragionata, al prolungamento della A31- Valdastico Nord, proseguendo nell’opera di informazione e in tutte le iniziative finalizzate alla costruzione di un futuro diverso e sostenibile per la valle, a partire da una seria riflessione sulle sue criticità e problemi.
Invitiamo tutte e tutti ad essere parte di questo grande percorso collettivo che dal 2016 attraversa i territori, partecipando alle riunioni, alle assemblee ed alle iniziative di SVA.
Comunità Salviamo la Val d’Astico