Costituzione, strada maestra per un futuro di democrazia e di partecipazione. Questo è il sunto dell’incontro svoltosi ieri pomeriggio nella sala consiliare del Municipio di Mestre. L’iniziativa è stata organizzata a sostegno della manifestazione che si svolgerà a Roma in difesa della Costituzione e promossa da Don Luigi Ciotti, Maurizio Landini, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky e Lorenza Carlassare. Proprio la docente di Diritto Costituzionale all’università patavina, è stata l’ospite d’onore dell’incontro mestrino, attorniata da un insieme alquanto variegato di relatori, a testimonianza di come la difesa della nostra carta costituzionale sia sentita da tutti i cittadini. Erano presenti un giornalista, Beppe Giulietti, un sindacalista, Luca Trevisan, un religioso, don Luigi Tellatin, un amministratore, Gianfranco Bettin. Moderatore dell’incontro, Beppe Caccia (vedi la video intervista in basso).
Saluti di Mario Bonifacio, del direttivo provinciale dell’Anpi, che ha portato l’adesione dell’associazione partigiani della provincia senza nascondere il suo sconcerto per la mancata adesione del nazionale.
Centrale l’intervento di Lorenza Carlassare, docente di Diritto Costituzionale all’università patavina, che si è chiesta come mai la Costituzione sia così detestata. “Le sua radici affondano in un sogno di libertà e di democrazia. E’ avversata perché, se fosse applicata, aprirebbe la strada ad una stagione di profonde e bellissime trasformazioni sociali. Gli attacchi alla Costituzione sono cominciati sin dalla sua nascita. Il primo sistema utilizzato per sabotare la sua dirompente forza di democratizzazione è stato quello di non applicarla sin da subito. Questo, per le forze della conservazione è stato sin dall’inizio il modo più efficace di contrastarla. Il secondo e più recente passo è stato quello di violarla. Gli esempi sarebbero tanti. Ricordo solo la sostituzione dei decreti legge ministeriali alle leggi votate e discusse in parlamento. L’ultimo tentativo di depotenziare la Costituzione è stato quello di proporre continuamente proposte di riforma in modo da farla passare come inadeguata. Anche ‘vecchia’, l’hanno chiamata, senza considerare che quella americana o quella inglese sono assai più datate. E senza considerare che i principi di democrazia e libertà su cui è fondata non invecchiano mai”.
Sugli obiettivi della manifestazione, la Carlassare ha ribadito che non è una zattera per profughi politici ma una iniziativa “che vuole soltanto risvegliare le coscienze per spingere i cittadini a riappropiarsi della propria vita. Perché la Costituzione non è una cosa astratta! Detta dei principi che vanno applicati. Un esempio? La collocazione delle risorse in questi tempi di crisi. Cosa ci dice la Costituzione? Non spendiamoli in bombardieri che contrastano i suoi articoli ma piuttosto investiamoli nelle scuole e nell’istruzione che lei stabilisce come garantiti. Lo stesso per il diritto d’asilo. La Bossi Fini è anticostituzionale perché l’articolo 10 garantisce i rifugiati. Un altro esempio? l’articolo 27 che subordina la pena carceraria alle condizioni del carcerato. E potremmo continuare fin che volete”.
La parola al giornalista Beppe Giulietti di Articolo 21. Associazione che si richiama espressamente alla Costituzione e al diritto di avere una libera stampa. Un diritto che, vorrei ricordare, non è esclusivo ai giornalisti ma a tutti i cittadini. Giulietti ha messo in guardia contro i rischi di derive presidenzialiste. “Già viviamo un presidenzialismo a reti unificate, ci mancherebbe vederlo anche nella Costituzione. Ci raccontano che le riforme sono necessarie? Io credo che l’unica cosa necessaria sia applicarla, la Costituzione. Ma prima ancora che le proposte di riforme non mi piace il contesto in cui questa proposte vengono portate avanti. Non c’è più De Gasperi. Adesso dovremmo discutere con un condannato in via definitiva? Ieri c’era un cemento antifascista alla base dell’assemblea costituente. Oggi, se mi passate il gioco di parole, ho dei forti pregiudizi su troppi pregiudicati che vorrebbero riscrivere la Carta Costituzionale. Come si fa a sedersi attorno ad un tavolo con gente che ha marciato contro i tribunali? Prima bisogna disinquinare l’ambiente, risolvere il conflitto di interessi, preparare una nuova legge elettorale. Tutti passaggi che non centrano con la Costituzione. Per questo, sabato a Roma marceremo per applicare e non per difendere la nostra carta costituzionale”.
Luca Trevisan della Fiom ha portato il dibattito sui temi del lavoro. “Siamo di fronte ad una crisi della rappresentanza che riguarda anche il sindacato e questa è anche conseguenza della mancata applicazione della Costituzione e della preponderanza delle forze della finanza. Il lavoro è diventato una merce e neanche delle più pregiate. Sono state ridotte le protezioni sociali e colpito il welfare. Le conquiste ottenute sono state messe in discussione. A Marchionne che afferma che in Italia non si può fare imprenditoria per colpa della Costituzione, rispondiamo che non è la Costituzione che bisogna cambiare ma le politiche. Dobbiamo cambiare modello di sviluppo e costruire una nuova economia. Sabato scenderanno in piazza tante persone provenienti da tanti schieramenti diversi per chiedere una prospettiva di cambiamento che tragga la sua forza proprio dalla Costituzione”.
Libera è l’associazione di don Luigi Ciotti che si batte contro le mafie. E il miglior libro anti mafia, ha spiegato don Luigi Tellatin, è proprio la Costituzione. “Basterebbe applicarla, far funzionare lo Stato e rafforzare la democrazia. Così la mafia diventerebbe inutile e sarebbe battuta”. Don Luigi è uno che nel suo comodino tiene sempre due libri: il Vangelo e la Costituzione. “Il mio vangelo laico”, spiega, ed invita a coltivare il senso della memoria contro un popolismo banale ma furbo che “svuota i principi in nome della tecnologia dei mercati”.
Chiusura per Gianfranco Bettin, assessore comunale all’Ambiente. “La Costituzione è stata una di quelle cose che solo gli italiani sono capaci di inventarsi nei momenti più bui. Oggi, è in atto un tentativo di svuotarla di significato, di impaludarla. Una tecnica consolidata che abbiamo visto all’opera troppe volte. Con la riforma sanitaria, ad esempio. Ma anche con la legge di interruzione della gravidanza o con la legge Basaglia. Leggi tanto innovative quanto scomode che subito dopo la loro approvazione o non vengono applicate o vengono delegittimate. Così sta accadendo con la Costituzione. Ricordate quando Berlusconi la definiva ‘una carta sovietica’ da cambiare a tutti i costi? Adesso il gioco è più sottile ed insidioso. Ci raccontano che è superata, che ha bisogno di essere riformata. Non è vero. E’ un tentativo di colpire i suoi principi sempre attuali. Un tentativo che va smascherato per quello che è”.
Bettin fa notare anche come la perdita di autonomia degli enti locali, i Comuni in primis -oramai ridotti a meri enti applicativi di quanto deciso a Roma se non direttamente da Bruxelles – vada ad inserirsi in questo tentativo di svuotamento della nostra carta costituzionale: “un vero attacco alla democrazia e alla partecipazione”.
“Per questi motivi – conclude l’assessore – la manifestazione di sabato non ha lo scopo di difendere il vecchio mondo ma di costruire quello nuovo. Con la Costituzione come arma da combattimento”.
Lorenza Carlassare sulla manifestazione di sabato “Costituzione la via maestra”
Beppe Caccia sulla manifestazione di sabato “Costituzione la via maestra”
Beppe Caccia sull’articolo 10