Il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso presentato dalla ditta Valli contro la delibera dell’ aprile 2009 del Consiglio Comunale e (pensiamo definitivamente) il progetto di ulteriore cementificazione del quartiere Arcella.
Dopo questa sentenza la discussione sul futuro del quartiere riparte da zero; é una sentenza importante non solo perchè blocca il progetto delle Torri Gregotti giudicato da tutti, architetti e cittadini, davvero insostenibile per un’area già così fittamente costruita (e comunque per l’intera città) ma anche perchè è una ulteriore dimostrazione che quando si riesce a costruire anche a Padova una aggregazioni di comitati e associazioni che riescono a ritrovarsi attorno ad un progetto ed obiettivo comune, superando resistenze, diffidenze e tentativi di egemonia, i risultati positivi si ottengono e anche l’amministrazione pubblica non può sottrarsi dal seguire tale percorso.
La cancellazione del progetto Gregotti-Valli è una vittoria, dimostra che è possibile opporsi a scelte urbanistiche sbagliate di questa o quella amministrazione. Tutto questo apre prospettive molto interessanti per altre lotte da condurre assieme (dal rispetto del referendum sull’acqua, alla lotta all’inquinamento, ai cementifici e agli inceneritori, tanto per citarne alcune, passando per il nuovo ospedale e l’auditorium).
Per l’immediato, come abbiamo del resto già più volte denunciato è venuto il momento per una seria riqualificazione dell’intera aerea di piazza Azzurri d’Italia, pensando ad un pieno recupero ad area verde della zona attualmente abbandonata ed incolta di propiretà Valli, alla creazione di un grande boulevard pedonale e ciclabile che sarebbe via Aspetti, con il tram che lo attraversa, spostando nella viabilità esterna il traffico veicolare, ad un adeguato riutilizzo del Palazzo ex Coni e della sala Bingo, alla realizzazione di una vera piazza in quello che per ora è solo un parcheggio, che la fantasia di qualcuno ha definito piazza.
Tale riqualificazione non può essere lasciata esclusivamente nelle mani dei privati , i quali fanno i propri interessi e concedono solo le briciole al pubblico, e a volte neanche quelle, come nel caso della riqualificazione ex- Saimp in cui i costruttori avevamo garantito uno spazio di 400 metri quadrati per il quartiere che finora non si è visto.
Crediamo che Padova abbia bisogno invece di nuove cementificazioni di un progetto di recupero alla città delle molte aree abbandonate e dismesse esistenti , e la riapertura del ex cinema Altino ne è un esempio recente.
Comitato Lasciateci Respirare Padova