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ESPOSTO ALLUVIONE 2010

 

Un gruppo di cittadini residenti nei comuni di Casalserugo, Bovolenta e Ponte San Nicolò ha presentato un esposto-denuncia alla Procura presso il tribunale di Padova, per i fatti riguardanti l’ alluvione del 2010.

Come è noto alle prime ore del mattino del 2 novembre 2010 si rompe l’ argine del fiume Bacchiglione all’ altezza della discarica di Roncajette ed inizia l’ incubo “alluvione” per molti residenti della zona, che vedono progressivamente allagarsi le proprie abitazioni e sono costretti ad abbandonarle; l’ acqua seppellirà centinaia di abitazioni ed insediamenti agricoli ed industriali.

Le pompe di sollevamento dell’ idrovora Baldon cessano di funzionare a causa dell’invasione dell’acqua che sommerge le cabine elettriche di alimentazione, determinando l’aggravarsi della situazione.

Ad oggi, pur a fronte di inchieste e di indagini disposte dalla stessa Procura, non risultano disposti rinvii a giudizio per responsabilità collegabili agli eventi suddetti.

E’incredibile rilevare come rispetto ad un disastro della portata di quello verificatosi, nel corso degli anni precedenti, si fossero susseguiti molteplici interventi e richiami di autorevoli tecnici, associazioni e privati cittadini tutti concordi nel denunciare una grave situazione di rischio idrogeologico del territorio della Provincia di Padova, ed in particolare del territorio di Roncajette, Casalserugo e Bovolenta, causato anche da una serie di interventi parziali, mal localizzati e comunque mai organici delle Autorità preposte alla tutela del territorio.

Nel corso degli anni le numerose richieste di interventi urgenti atti a scongiurare futuri rischi di disastro idrogeologico rimanevano inascoltati.

Non è esagerato parlare quindi di vero e proprio DISASTRO ANNUNCIATO rispetto al quale devono essere approfondite le responsabilità di tutti i soggetti che potevano e dovevano mettere in atto interventi tesi a ridurre od evitare il rischio idraulico gravante sul territorio, stiamo parlando della Regione Veneto, del suo assessore all’Ambiente e del Genio Civile di Padova.

I cittadini chiedono alla Procura di verificare eventuali errori di valutazione del rischio idraulico, lacune nella gestione, pianificazione e programmazione degli interventi nel periodo antecedente l’alluvione ed ogni altro comportamento commissivo od omissivo che possa configurare profili di colpa in capo agli organi preposti alla tutela del territorio.

Da rilevare infine una serie di ingiustificabili ritardi nell’avvisare la popolazione rispetto alla imminente e certa rottura degli argini; un preavviso di qualche ora era possibile ed avrebbe consentito una evacuazione ordinata, evitando rischi alla incolumità delle persone e avrebbe consentito di ridurre i danni.