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Svendita Acegas-Aps ad Hera: le mani sulle città

Le mani sulla città

Martedì sera dopo sette ore, tra le proteste (due sospensioni del consiglio
stesso)  dei cittadini e dei comitati (veramente) ambientalisti, il consiglio
comunale di Padova ha approvato la fusione ( o per essere più chiari la
svendita) tra le due società quotate in borsa,  Acegas-Aps da una parte e la
bolognese Hera dall’altra. Alla fine di questa operazione il comune di Padova
conterà nel consiglio di amministrazione poco più del 5%, ed avrà un solo
rappresentante all’ interno di esso su un totale di 20 consiglieri; si capisce
che il potere decisionale è pressochè nullo..

Di questa operazione, condotta non a caso durante il periodo delle ferie
estive e decisa nel chiuso delle stanze dei consigli di amministrazione delle
società per azioni,  i cittadini hanno saputo poco niente, per la volontà
politica di non informare e poter decidere senza intralci , a ulteriore
dimostrazione di quanto la democrazia e la “partecipazione” siano solo parole
vuote da gestire nelle enunciazioni e non un percorso concreto da costruire.

Alla fine con questa fusione si arriva a due risultati su cui vale la pena di
riflettere: si rende ancora più difficile (se non impossibile) la
ripubblicizzazione dell’acqua (ignorando il risultato del referendum!) e si
consegna l’appetitoso inceneritore di San Lazzaro ad una società (Hera) che ha
fatto dell’incenerimento dei rifiuti uno dei suoi affari principali, è il suo
core business, con buona pace di tutte le campagne di riciclo e di riduzione
dei rifiuti e del rispetto della salute dei cittadini.

La cosa ancora più grave è che in questa operazione di spartizione di potere e
interessi tra coloro che hanno votato a favore della fusione oltre al Pd (del
sindaco Zanonato: uno degli artefici dell’intera operazione) vi sono anche IDV
(dell’assessore Clai alla Partecipazione!) e SEL (dell’assessore Zan
all’ambiente!!). Due partiti cioè che in città, a parole, si sono sempre detti
accesi oppositori dell’inceneritore e delle politiche volte all’incenerimento
dei rifiuti e grandi sostenitori dell’ambiente. L’unica forza di maggioranza
che ha coerentemente votato contro è stata Rifondazione (con la presidente del
consiglio comunale Ruffini). L’opposizione (strumentalmente, certo) ha votato
compatta contro questa fusione.

Una cosa comunque è certa: in città nessuno potrà dimenticare chi ha dato
l’avallo, per i propri interessi di grandi e piccoli poteri e privilegi, ad
una
decisione imposta ad un intera comunità. Chi si è opposto ha dimostrato
coerenza tra parole e fatti, cosa che non vale certo per chi ha scelto di
piegarsi ad una inaccettabile operazione in linea con il mercato, borse ed
interessi clientelari”.
Roberto Marinello
portavoce Comitato” Lasciateci Respirare “Padova